- Palio di Siena - 2 Luglio e 16 Agosto
- Bravio delle Botti - montepulciano - Ultima domenica di Agosto
- Palio del cacio a fuso - Pienza - prima settimana di Settembre
- Serre Maggio - Rapolano - nel mese di Maggio
- La Maggiorata Lucignanese - Ultime 2 domeniche di Maggio
- Il Saracino ad Arezzo - prima dom di settembre e terza di giugno in notturna
- La Valle del Gigante Bianco Bettolle ( valorizzazione della razza Chianina) fine maggio iniziò giugno
- Calici di stelle a Montepulciano 10 agosto
- Il teatro povero di Monticchiello seconda metà di agosto
- Cortona Mix festival fine luglio inizio agosto
- Mostra mercato del tartufo bianco a San Giovanni e' asso da metà ottobre a metà novembre
- Festa medievale a Monteriggioni fine giugno iniziò luglio
- Festa del Luca a San Gusme' prima decade di settembre
- Osteria le botti - Lucignano
- Osteria Scroccazucche - Rigomagno
- Lo zenzero - Lucignano
- Forcillo - Sinalunga
- Ristorante Walter Redaelli - Bettolle
- Locanda di Casal mustia - Castelmuzio
- Osterà la notte piena - Montefollonico
- La Taverna di San Giuseppe - Siena
- Al Mangia - Siena
- Ristorante gallo Nero - Siena
- Ristorante Guido - Siena
- Da Divo
- Ristorante alla Speranza
- Osteria Acquacheta - Montepulciano
- La briciola - Montepulciano
- La Pentolaccia - Montepulciano
- La Buca delle fate - Pienza
- Osteria il Granaio - Rapolano
- Castello di Modanella - Rapolano
- La Lancia D'Oro - Arezzo
- Il Vesuvio - Arezzo
- Buca di San francesco - Arezzo
- Trattoria Il Saraceno - Arezzo
- Il Goccino - Lucignano
- La Rocca - Lucignano
- La Tavernetta - Lucignano
- Outlet Village Valdichiana
siena
ITINERARIO DA AGRITURISMO CASA ELISA A SIENA
- Distanza: 48 km
- Tempo di percorrenza: 40 minuti circa
Cenni storici
La città è universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio di Siena.
Per tali meriti, nel 1995 il suo centro storico è stato insignito dall'UNESCO del titolo di Patrimonio dell'Umanità.
Siena fu fondata come colonia romana al tempo dell'Imperatore Augusto e prese il nome di Saena Iulia.
All'interno del centro storico senese sono stati ritrovati dei siti di epoca etrusca, che possono far pensare alla fondazione della città da parte degli etruschi.
Il primo documento noto in cui viene citata la comunità senese risale al 70 e porta la firma di Tacito che, nel IV libro delle Historiae, riporta il seguente episodio: il senatore Manlio Patruito riferì a Roma di essere stato malmenato e ridicolizzato con un finto funerale durante la sua visita ufficiale a Saena Iulia, piccola colonia militare della Tuscia. Il Senato romano decise di punire i principali colpevoli e di richiamare severamente i senesi a un maggiore rispetto verso l'autorità.
Dell'alto Medioevo non si hanno documenti che possano illuminare intorno ai casi della vita civile a Siena. C'è qualche notizia relativa alla istituzione del vescovado e della diocesi, specialmente per le questioni sorte fra il Vescovo di Siena e quello di Arezzo, a causa dei confini della zona giurisdizionale di ciascuno: questioni nelle quali intervenne il re longobardo Liutprando, pronunciando sentenza a favore della diocesi aretina. Ma i senesi non furono soddisfatti e pertanto nell'anno 853, quando l'Italia passò dalla dominazione longobarda a quella franca, riuscirono ad ottenere l'annullamento della sentenza emanata dal re Liutprando. Pare, dunque, che al tempo dei Longobardi, Siena fosse governata da un gastaldo, rappresentante del re: Gastaldo che fu poi sostituito da un Conte imperiale dopo l'incoronazione di Carlo Magno. Il primo conte di cui si hanno notizie concrete fu Winigi, figlio di Ranieri, nel 867. Dopo il 900 regnava a Siena l'imperatore Ludovico III, il cui regno non durò così a lungo, dal momento che nel 903 le cronache raccontano di un ritorno dei conti al potere sotto il nuovo governo del re Berengario.
Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.Siena si ritrova nel X secolo al centro di importanti vie commerciali che portavano a Roma e, grazie a ciò divenne un'importante città medievale. Nel XII secolo la città si dota di ordinamenti comunali di tipo consolare, comincia a espandere il proprio territorio e stringe le prime alleanze. Questa situazione di rilevanza sia politica che economica, portano Siena a combattere per i domini settentrionali della Toscana, contro Firenze. Dalla prima metà del XII secolo in poi Siena prospera e diventa un importante centro commerciale, tenendo buoni rapporti con lo Stato della Chiesa; i banchieri senesi erano un punto di riferimento per le autorità di Roma, le quali si rivolgevano a loro per prestiti o finanziamenti.
Alla fine del XII secolo Siena, sostenendo la causa ghibellina (anche se non mancavano, le famiglie senesi di parte guelfa, in sintonia con Firenze), si ritrovò nuovamente contro Firenze di parte guelfa: celebre è la vittoria sui toscani guelfi nella battaglia di Montaperti, del 1260, celebrata anche da Dante Alighieri. Ma dopo qualche anno i senesi ebbero la peggio nella battaglia di Colle Val d'Elsa, del 1269, che portò in seguito, nel 1287, all'ascesa del Governo dei Nove, di parte guelfa. Sotto questo nuovo governo, Siena raggiunse il suo massimo splendore, sia economico che culturale.
Dopo la peste del 1348, cominciò la lenta decadenza della Repubblica di Siena, che comunque non precluse la strada all'espansione territoriale senese, che fino al giorno della caduta della Repubblica comprendeva un terzo della Toscana. La fine della Repubblica Senese, forse l'unico Stato occidentale ad attuare una democrazia pura a favore del popolo, avvenne il 25 aprile 1555, quando la città, dopo un assedio di oltre un anno, dovette arrendersi stremata dalla fame, all'impero di Carlo V, spalleggiato dai fiorentini, che cedette in feudo il territorio della Repubblica ai Medici, Signori di Firenze, per ripagarli delle spese sostenute durante la guerra. Per l'ennesima volta i cittadini senesi riuscirono a tenere testa ad un imperatore, che solo grazie alle proprie smisurate risorse poté piegare la fiera resistenza di questa piccola Repubblica e dei suoi cittadini.
Dopo la caduta della Repubblica pochi senesi guidati peraltro dall'esule fiorentino Piero Strozzi, non volendo accettare la caduta della Repubblica, si rifugiarono in Montalcino, creando la Repubblica di Siena riparata in Montalcino, mantenendo l'alleanza con la Francia, che continuò ad esercitare il proprio potere sulla parte meridionale del territorio della Repubblica, creando notevoli problemi alle truppe dei fiorentini. Essa visse fino al 31 maggio del 1559 quando fu tradita dagli alleati francesi, che Siena aveva sempre sostenuto, che concludendo la pace di Cateau-Cambrésis con l'imperatore Carlo V, cedettero di fatto la Repubblica ai fiorentini.
Cosa visitare a Siena
- CHIESE:
- ARCHITETTURE CIVILI:
- MONUMENTI:
- MUSEI:
Duomo di Siena- Battistero di San Giovanni- Chiesa della Santissima Annunziata in piazza del Duomo- Basilica dell'Osservanza dedicata a San Bernardino- Basilica di Santa Maria dei Servi- Chiesa di San Domenico- Chiesa di San Francesco- Chiesa di Santo Spirito- Oratorio di San Bernardino- Santuario e casa di Santa Caterina- Sinagoga-
Palazzo Arcivescovile- Palazzo Bargagli- Palazzo Bambagini Galletti- Palazzo Bianchi Bandinelli- Palazzo Bisdomini- Palazzo Bichi Ruspoli, già Castellare dei Rossi- Palazzo Brigidi- Palazzo Bonsignore- Palazzo Celsi Pollini o Palazzo del Vescovo- Palazzo del Capitano, sede dell'Istituto di Matematica dell'Università- Palazzo Chigi Saracini- Palazzo Cinughi de' Pazzi- Palazzo Comunale (Palazzo Pubblico)- Palazzo dei Diavoli- Palazzo Fineschi Sergardi- Palazzo Luti- Palazzo Pannilini Zuccantini- Palazzo Piccolomini- Palazzo Salimbeni, sede della Banca Monte dei Paschi- Palazzo San Galgano- Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Banca Monte dei Paschi- Palazzo Sozzini Malavolti- Palazzo Spannocchi- Centro direzionale del Monte dei Paschi- Palazzo Tantucci- Palazzo Tolomei- Palazzo del Magnifico- Palazzo Maccari- Palazzo della Banca d'Italia- Palazzo della Sapienza- Palazzo Patrizi- Palazzo Venturi Gallerani
Piazza del Campo- Palazzo Comunale- Torre del Mangia- Cappella di Piazza- Fonte Gaia- Logge del Papa- Logge della Mercanzia-
Musei statali: Pinacoteca nazionale- Museo archeologico nazionale di Siena- Museo delle tavolette di Biccherna presso l'Archivio di Stato- Musei comunali: Palazzo Pubblico e museo civico- Ospedale di Santa Maria della Scala Musei diocesani: Museo dell'Opera del Duomo- Museo diocesano Musei universitari: Musei dell'Accademia dei Fisiocritici- Orto botanico di Siena- Museo storico dell'Università degli studi di Siena Musei delle contrade: Museo della contrada di Valdimontone Altri musei: Museo della Società di Esecutori di Pie Disposizioni- Museo Bologna-Buonsignori- Palazzo delle Papesse (oggi chiuso, già centro per l'arte contemporanea)- Museo nazionale dell'Antartide Felice Ippolito
MANIFESTAZIONI E FIERE A SIENA
- IL PALIO
Il 2 luglio e il 16 agosto a Siena, in Piazza del Campo, si svolge il tradizionale Palio, una corsa di cavalli montati a pelo (senza sella) tra le diverse contrade di Siena che monopolizza l'attenzione della città per diversi giorni; questo è dato dal fatto che il palio non è esclusivamente una manifestazione storica o la rivisitazione di un'antica giostra medievale, ma è l'espressione dell'antichissima e radicata tradizione senese. Il palio è ben lontano dall'essere una manifestazione che si possa gabellare in "pochi giorni", ma è il frutto di un'accurata e maniacale organizzazione da parte delle contrade cittadine, che conducono un'intensa vita sociale ed associativa durante tutto l'arco dell'anno. Vi sono in tutto 17 contrade (Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e Valdimontone) dieci delle quali partecipano al Palio; ad ogni corsa correranno obbligatoriamente le 7 contrade che non hanno preso parte alla corsa l'anno precedente e saranno estratte a sorte tre delle dieci contrade che già avevano corso la carriera un anno prima così che i rioni che possano prendere parte alla manifestazione siano sempre e comunque dieci. Le estrazioni avvengono circa un mese prima del palio (l'estrazione a sorte per il Palio di agosto solitamente avviene la domenica successiva al Palio di luglio). Piazza del Campo durante il Palio Il Palio richiama anche molti turisti ed è seguito in diretta da molte televisioni. Collegata al Palio è una viva polemica da parte delle associazioni di animalisti che ritengono la corsa estremamente rischiosa per la vita dei cavalli. Anche a causa di queste pressioni dell'opinione pubblica, negli ultimi anni il Comune ha moltiplicato gli sforzi per garantire un alto livello di sicurezza e di supporto veterinario. A Siena comunque il cavallo è tenuto in grande cura e allenato per tutto l'anno e particolarmente durante le 96 ore del Palio, visto che questi è l'unico in grado di portare il "cencio" (il riconoscimento della vittoria) nella contrada: è il cavallo che rappresenta la contrada tramite la spennacchiera (la coccarda con i colori della contrada posta sulla fronte dell'animale) e non il fantino. È il cavallo che vince il Palio anche "scosso" (cioè senza il proprio fantino). A Radicondoli esiste anche un pensionato per tutti i cavalli da Palio che non possono più correre per infortuni o per anzianità. Un'ultima nota per far comprendere la venerazione dei senesi per questo animale: non si dimentica il nome di un solo cavallo che abbia partecipato alla corsa e ai più vittoriosi si dedicano tombe dove i contradaioli possono rendere gli onori a questi corridori scomparsi (ad esempio la tomba di Brandano, un mitico cavallo del recente passato di Siena).
Montepulciano
ITINERARIO DA AGRITURISMO CASA ELISA A MONTEPULCIANO
- Distanza: 21 km
- Tempo di percorrenza: 27 minuti circa
Cenni storici
Montepulciano è un comune italiano di 14.506[4] abitanti della provincia di Siena in Toscana. Il comune è posto a 605 metri sul livello del mare, a cavallo tra la Valdichiana e la Val d'Orcia.
Di antica e lunga storia, Montepulciano ha origini dal popolo degli Etruschi a partire dal IV secolo a.C.
Ha notorietà anche per la ricchezza di ottimi vigneti da dove si ricava il Vino Nobile di Montepulciano DOCG.Il centro abitato ha caratteristiche di borgo medievale a forma di "S" ed è racchiuso entro tre cerchia di mura, costruite tutte verso il XIV secolo.
Di origine etrusca e fondata, secondo la leggenda da Porsenna, Lucumone di Chiusi; alcuni documenti e reperti rinvenuti in Fortezza, ne fanno risalire l'esistenza già al IV-III secolo a.C. In epoca romana fu sede di un esercito posto a difesa delle strade consolari. Fu evangelizzata da San Donato, vescovo di Arezzo nel IV secolo.
Nel luogo dell'attuale Chiesa della Madonna di San Biagio, esisteva la Sancta Mater Ecclesia in Castello Pulliciano, così in un documento del 715 in epoca longobarda conobbe il suo primo sviluppo; infatti in alcuni atti notarili dell'Archivio dell'Abbazia del SS. Salvatore sull'Amiata, si trovano documenti tra i quali uno dell'806 ed i testimoni, tutti di Montepulciano, erano preti, chierici, un medico e un orafo, segno di un elevato livello civile e culturale.
Nel XII secolo, la Repubblica di Siena volendo sottomettere Montepulciano, libera e ricca, dette inizio ad una serie di guerre, che i Poliziani affrontarono con l'aiuto di Perugia e di Orvieto, ma più assiduamente e con esiti alterni, con l'appoggio di Firenze.
All'inizio del XIII secolo la vitalità della città, promossa dall'intrapendenza della borghesia mercantile, manifatturiera e agricola, prese ad attirare le mire di Firenze e Siena.
Il Trecento fu segnato da forti contese per il potere tra le famiglie maggiori; una relativa stabilità si ebbe sotto la Famiglia Del Pecora che, divisi al loro interno nell'appoggiare Firenze, Siena o Perugia, divennero Signori di Valiano e tiranni di Montepulciano.
Nel 1390 Montepulciano si alleò stabilmente con Firenze, cui premeva disporre di un caposaldo strategico a sud di Siena.
Dagli inizi del Quattrocento a metà del Cinquecento, Montepulciano ebbe il proprio periodo aureo, scandito da stabilità politica, prestigio culturale, fioritura artistica.
Il XV secolo fu l'epoca dell'umanista Bartolomeo Aragazzi, segretario apostolico di Papa Martino V e del grandissimo poeta Angelo Poliziano. Un'eccezionale fervore edilizio contrassegnò il XVI secolo: architetti quali Antonio da Sangallo il Vecchio, Jacopo Barozzi detto Vignola, Baldassarre Peruzzi, Ippolito Scalza eressero sontuose dimore patrizie, splendide chiese e diversi punti del centro urbano furono abbelliti.
In questo periodo visse il cardinale Marcello Cervini, che sedette sul soglio pontificio per soli 28 giorni con il nome di Marcello II.
Nel 1511, i Poliziani, conclusa la definitiva pace con i Fiorentini, incisero sulla porta e sull'architrave della sala del consiglio la seguente iscrizione: Recuperatio Libertatis, A.D. 1511.
Dal 1559, con la sottomissione di Siena al principato mediceo, Montepulciano perse parte della rilevanza strategica e politica passata, ma mantenne il prestigio. Si stabilirono a Montepulciano storiche famiglie poliziane dei Nobili, Tarugi, Contucci, Bellarmino, Ricci, Cervini, Benci, Cini, Cocconi e numerose altre, che dettero grandi uomini alla Chiesa, alle lettere, alle arti e alle armi: un sommo pontefice, numerosi Cardinali, molte decine di Vescovi, Prelati insigni in grande numero, ed una grande quantità di uomini che furono eccellenti in molte discipline. Uno dei suoi figli più affezionati, il cardinale Giovanni Ricci, nel 1561, ottenne da Papa Pio IV, con il consenso del Granduca, che Montepulciano fosse decorata della sede episcopale e del titolo della città. Montepulciano ottenne così l'elevazione a sede episcopale e si eseguì la successiva demolizione dell'antica pieve per costruire l'imponente cattedrale (1594) su progetto di Ippolito Scalza e secondo i principi della Controriforma, della quale uno dei padri emeriti fu il poliziano cardinale Roberto Bellarmino.
Alla morte del cardinale Giovanni Ricci, il Granduca Ferdinando lasciò i Capitanati di Montepulciano e Pietrasanta al libero governo della Granduchessa Cristina di Lorena che vi rimasero fino alla sua morte, avvenuta nel 1636. La Granduchessa dette molto impulso alla costruzione della nuova Cattedrale, dove il Vescovo Antonio Cervini, nel 1680 celebrò per primo il Pontificale e fu consacrata nel 1712 dal Vescovo Francesco Maria Arrighi, che nel 1714 consacrò la Chiesa del Gesù.
Nel 1700 il vescovo Cervini consacrò anche la Chiesa di Sant'Agnese e nel 1714 il vescovo Angelo Maria Vantini consacrò la Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Nel XVIII secolo fiorì l'Accademia degli Intrigati, che, insieme all'attività letteraria, edificò nel 1793 un teatro, negli stanzoni del quattrocentesco Monte di Pietà, come aveva già fatto in precedenza in Via Collazzi ed in Palazzo Comunale.
La lunga stagione lorense segnò per Montepulciano l'inizio di una diffusa ripresa economica e sociale. La bonifica della Valdichiana favorì la ricolonizzazione agricola del fertile fondovalle; la conseguente riorganizzazione del sistema viario facilitò i contatti commerciali. Con l'Unità d'Italia, Montepulciano (che passò allora dalla provincia d'Arezzo a quella di Siena) s'impose come principale mercato agricolo dell'area, mentre le attività imprenditoriali slittarono verso il fondovalle, attratte dalla ferrovia (presente fin dal 1884) e dalla maggior facilità di collegamento con l'emergente nodo ferroviario di Chiusi.
Cosa visitare a Montepulciano
- CHIESE:
- ARCHITETTURE CIVILI:
- TERME DI MONTEPULCIANO:
- Cantine del Vino Nobile di Montepulciano
Duomo di Montepulciano- Chiesa di San Biagio- Chiesa del Gesù- Convento di San Francesco- Oratorio di San Giovanni Battista in Poggiolo- Chiesa di Santa Lucia- Chiesa di Santa Maria dei Servi- Chiesa di Santa Maria delle Grazie- Chiesa di Sant'Agnese- Chiesa di Sant'Agostino- Convento di San Bernardo
Palazzo Nobili-Tarugi- Palazzo Bucelli (con il basamento costellato di iscrizioni etrusche e latine)- Torre dell'Orologio (con il popolare Pulcinella)- Palazzo Cervini di Antonio da Sangallo il Vecchio- Palazzo Grugni (con il portale Vignolesco)- Casa del poeta Angelo Poliziano in Via del Poliziano n. 1- Fortezza- Piazza Grande con il Palazzo Comunale con facciata di Michelozzo (fine Trecento)- Palazzo Contucci, opera di Antonio da Sangallo il Vecchio- Palazzo del Capitano- Palazzo Neri-Orselli (dove si trova il Museo Civico)- Palazzo Ricci di Antonio da Sangallo il Vecchio
Nel Comune di Montepulciano, località Sant'Albino, sorgono le Terme di Montepulciano che utilizzano le proprietà curative di acque e fanghi. Le prime testimonianze dirette sulle terme di Montepulciano e sulle proprietà delle sue acque termali risalgono al 1571, l'anno in cui Andra Bacci pubblica il suo trattato “De Thermis”. Le acque minerali sulfuree-salsobromoiodiche-bicarbonate particolarmente ricche di anidride carbonica, vengono captate a 132 metri di profondità e convogliate ai reparti di cura senza essere esposte al contatto con l'aria. Questo procedimento garantisce la conservazione inalterata delle naturali qualità terapeutiche dello zolfo che, allo stato nascente, svolge attività antisettica, anticatarrale, antispastica ed antiallergica. Le Terme, rinomate per le Terapie Inalatorie ospitano un Centro di Audiologia e Vestibologia, un Centro di Rinologia, un Centro di Bronco-pneumologia, specializzato nella cura delle broncopneumatopatie croniche ostruttive quali asma, bronchite ed enfisema polmonare ed un Centro Riabilitativo Vascolare e Ortopedico in grado di offrire le varie terapie per una efficace riabilitazione dopo interventi di chirurgia ortopedica e per le patologie vascolari sia arteriose che venose, nonché per la traumatologia sportiva. Da segnalare anche un centro di termalismo pediatrico specializzato nella terapia delle patologie dell'apparato respiratorio e dell'orecchio-naso-gola nei bambini, quali bronchiti, asma bronchiale, riniti e tonsilliti ricorrenti.
Il Vino Nobile di Montepulciano DOCG dal 1980 è oggi tutelato da un Consorzio che riunisce tutte le cantine. Può essere prodotto solo nelle aree collinari entro i confini comunali da uve di Prugnolo gentile (80%), Canaiolo Nero (15%) e Mammolo (5%). Deve avere un minimo di 12,5º alcolici e invecchiare in grandi botti di rovere per 24 mesi (dopo 30 mesi in legno e 6 in bottiglia, può chiamarsi Riserva). Il suo carattere deciso, dal bouquet complesso, intenso e persistente, si esalta in abbinamento con selvaggina, carni rosse alla brace, arrosti importanti, formaggi stagionati. Una visita alle Cantine di questa terra è d'obbligo!
MANIFESTAZIONI E FIERE A MONTEPULCIANO
- BRAVIO DELLE BOTTI- (ULTIMA DOMENICA DI AGOSTO)
- BRUSCELLO POLIZIANO (15 AGOSTO)
- FIERA DI SANT'AGNESE (1° MAGGIO)
- CANTIERE INTERNAZIONALE D'ARTE-(LUGLIO)
Il Bravio delle Botti (trae le sue origini nel XIV secolo) è la sfida che si disputa ogni anno a Montepulciano tra le 8 Contrade di Montepulciano (Cagnano, Collazzi, Gracciano, Le Coste, Poggiolo, San Donato, Talosa, Voltaia), l'ultima domenica di agosto in onore del santo patrono, San Giovanni Decollato. Originariamente il Bravio, così come il più noto Palio di Siena, era corso con i cavalli. In seguito, verso la fine del XVII secolo, venne soppresso per motivi di ordine pubblico. La parola Bravio deriva dal volgare Bravium e si riferisce al premio assegnato alla Contrada vincitrice, consistente in un panno dipinto recante l'immagine del patrono della Città. La corsa si svolge lungo le vie principali della città: due uomini detti "spingitori" (solitamente atleti, in molti casi maratoneti) spingono una botte del peso di 80 kg. per il percorso, lungo circa 1700 metri. La partenza è presso la Colonna del Marzocco, mentre l'arrivo è situato in Piazza Grande, sul sagrato del Duomo di Montepulciano. Nel 1993 si è svolto oltre al Bravio normale, un Bravio speciale, dedicato a Telethon. Svolgimento: La mattina della festa, le Contrade si riuniscono in Piazza Grande per assistere all'estrazione dell'ordine di partenza e di sfilata. Alla partenza infatti le botti sono sistemate su due file (parallele) di quattro. Seguono la Sbandierata e la Marchiatura a fuoco delle Botti. Alle ore 12 si svolge la Santa Messa, durante la quale il Vescovo impartisce la benedizione alle Contrade, agli spingitori e alle botti. Dopo il pranzo in Contrada, verso le 15.30 comincia il Corteo Storico lungo le vie cittadine: un insieme di colori con personaggi in costume d'epoca, tamburini e sbandieratori. Alle 19 sono i rintocchi della campana della torre del Palazzo Comunale a dare il via alla corsa. Inizia la gara tra l'entusiasmo di tutti i Poliziani che incoraggiano gli spingitori della propria Contrada lungo le faticose salite della città. Dopo la verifica, da parte dei giudici di gara, della regolarità della corsa, viene consegnato il Bravìo alla Contrada che per prima è arrivata sul sagrato del Duomo. Iniziano poi grandi festeggiamenti nella Contrada vincitrice. Dopo la cena i contradaioli vittoriosi portano in corteo, sia nel centro storico che nelle altre Contrade, il Bravio appena vinto. Contrade: Cagnano- Collazzi- Le Coste- Gracciano- Poggiolo- San Donato- Talosa- Voltaia.
Bruscello deriva da arboscello, broscello, bruscello. Il Bruscello Poliziano si ripete ogni anno, a partire dal 1939 nel mese di agosto, sul Sagrato della Cattedrale, in Piazza Grande. Il Bruscello, è una forma di teatro popolare e contadino, tipicamente toscano, recitato e cantato da attori non professionisti ed è una rappresentazione a volte epico-drammatica, a volte farsesca di episodi della vita di tutti i giorni, creati da immaginazioni popolari o da fatti realmente accaduti; della storia o della letteratura. Il tema, che mescola canto e recita, varia di anno in anno, soggetti, testi e sceneggiatura si devono tutti alla creativa spontaneità dei bruscellanti, una compagnia che pratica questo genere per amor di tradizione e diletto.
Fiera che si svolge il 1° Maggio per le vie esterne di Montepulciano
Il Cantiere Internazionale d'Arte propone numerose manifestazioni culturali. Il cantiere è nato dalla collaborazione gratuita di grandi artisti che producono spettacoli con la partecipazione di numerosi abitanti. Alla sua realizzazione si è aggiunta la responsabilità di continuare la lunga tradizione dell'Istituto di Musica, ora ramo didattico della Fondazione, nell'insegnamento degli strumenti musicali e del canto fino a proporre risultati individuali e collettivi di notevole impatto sullo sviluppo e sul progresso della cultura locale. Il logo della Fondazione riproduce il profilo di Piazza Grande.
Pienza
ITINERARIO DA AGRITURISMO CASA ELISA A PIENZA
- Distanza: 27,7 km
- Tempo di percorrenza: 36 minuti circa
Cenni storici
Pienza è un comune italiano di 2.190 abitanti[2] della provincia di Siena in Toscana. È probabilmente il centro più rinomato e di maggiore importanza artistica di tutta la Val d'Orcia. È non molto distante dalla strada statale Cassia e dagli altri due importanti centri della valle, San Quirico d'Orcia e Castiglione d'Orcia. Il centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1996.La città fino al 1462 altro non era che un piccolo borgo di nome Corsignano. L'evento che ne cambiò le sorti fu la nascita nel 1405 di Enea Silvio Piccolomini che 53 anni dopo divenne Papa Pio II. Proprio un viaggio del pontefice verso Mantova lo portò ad attraversare il luogo di nascita e il degrado che trovò lo portò a decidere la costruzione sopra l'antico borgo, affidandone il progetto all'architetto Bernardo Rossellino: costruzione che durò circa quattro anni e portò alla luce una cittadina armoniosa e con forme tipicamente quattrocentesche. La morte prematura di papa Pio II chiuse anche la storia della nuova città che da allora ha subito limitate modifiche.
Pienza è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Per la bellezza del suo centro storico rinascimentale nel 1996 Pienza è entrata a far parte dei Patrimoni naturali, artistici, culturali dell'UNESCO, seguita poi nel 2004 dalla stessa zona valliva in cui sorge: la Val d'Orcia.
Storia naturale: nel 2003, nella riserva naturale di Lucciola Bella, sono riemersi i resti fossili di un Etruridelphis giulii (mammifero marino simile ad un delfino) vissuto nella zona oltre 4,5 milioni di anni fa, in un periodo in cui gli attuali calanchi erano il fondale del mare tirrenico. Il fossile è stato considerato dagli studiosi di grande valore scientifico perché si tratta del reperto più completo della specie esistente al mondo.
Cosa visitare a Pienza
Gran parte del rilevante patrimonio storico-artistico di Pienza si concentra nella suggestiva piazza dedicata al pontefice Pio II, personalità che tanto ha dato alla cittadina, cercando di farne la sua "città ideale" del Rinascimento. I suoi progetti, affidati a Bernardo Rossellino, vennero completati solo parzialmente, ma restano tutt'oggi uno degli esempi più significanti di progettazione urbanistica razionale del Rinascimento italiano. Isolata e ben visibile è subito la rinascimentale Cattedrale; di fronte, il Palazzo Comunale e accanto Palazzo Borgia e Palazzo Piccolomini. Il Romitorio è un complesso di locali scavati nell'arenaria da monaci eremiti e si trova nei pressi di Pienza. Curiosa, in una grotta, è la scultura di una Madonna con sei dita.
- CHIESE:
- ARCHITETTURE CIVILI:
Duomo di Pienza- Chiesa di San Francesco- Monastero di Sant'Anna in Camprena- Chiesa di San Bernardino a Castelluccio di Pienza- Pieve dei Santi Leonardo e Cristoforo a Monticchiello- Pieve di Santa Maria dello Spino a Monticchiello- Cappella di San Regolo (Palazzo Massaini)- Chiesa della Misericordia- Chiesa di San Giovanni- Chiesa di Santa Caterina- Pieve dei Santi Vito e Modesto a Corsignano- Romitorio- Abbazia di San Pietro in Campo- Chiesa di San Niccolò a Spedaletto
Palazzo Piccolomini- Palazzo Comunale- Palazzo Borgia, sede del Museo Diocesano- Conservatorio di San Carlo
MANIFESTAZIONI E FIERE A PIENZA
- PALIO DEL CACIO A FUSO (1° SETTIMANA DI SETTEMBRE)
Dal 1960 nella prima settimana di settembre si svolge nella piazza principale il Palio del cacio a fuso. Nel centro della piazza viene posizionato un fuso, e a partire da esso delle circonferenze concentriche, di raggio sempre maggiore e punteggio inferiore. Le squadre sono sei; ciascuna squadra ha sei componenti ed eventuali riserve. Ogni componente ha tre tiri a disposizione per fare in modo che il punteggio della propria squadra sia il più alto per aggiudicarsi il Palio disegnato da artisti locali.
Rapolano terme
ITINERARIO DA AGRITURISMO CASA ELISA A RAPOLANO TERME
- Distanza: 20,7 km
- Tempo di percorrenza: 18 minuti circa
Cenni storici
Rapolano Terme è un bel borgo nel Cuore della Toscana, con poco più di quattromila anime, situato sul confine tra la Val di Chiana e il Chianti, nel comprensorio turistico tra i più noti della Toscana, quello delle "Crete Senesi".
Rapolano Terme è una tappa turistica obbligata per tutti coloro che vogliono respirare l'atmosfera autentica e genuina che ancora oggi le Crete Senesi sanno concedere e magari ritemprare il proprio corpo con le acque delle Terme di San Giovanni e del Complesso Termale dell'Antica Querciolaia.
L'attenzione all'ospitalità che da secoli contraddistingue questi luoghi unitamente ad una sempre più qualificata offerta ricettiva orientata, si alle varie tipologie di trattamenti termali, ma soprattutto al benessere ed al relax, sono stati il volano di una costante crescita del movimento turistico su tutto il territorio.
Cosa visitare a Rapolano Terme
Area archeologica delle terme - Il Complesso termale etrusco - romano si trova in località Campo Muri, ad ovest di Rapolano Terme. Risale al III secolo avanti Cristo e fu individuato negli anni '70 con l'inizio dell'attività estrattiva; si tratta di un insediamento archeologico con un'estensione superiore a 8.000 mq che negli anni è stata oggetto di alcune campagne di scavo che hanno consentito di ricostruire buona parte della planimetria dell’edificio antico e le principali fasi insediative del sito.
Il castello, distrutto e poi ricostruito nella seconda metà del '800 con interventi di stile neogotico.
La chiesa di San Lorenzo, al cui interno sono conservate opere come il S.Cristoforo e S.Lorenzo attribuiti alla scuola di Jacopo della Quercia. La Grancia e il suo museo, la sede fortificata che raccoglieva i prodotti delle proprietà terriere circostanti. Rappresenta una delle tante fattorie che lo Spedale di S. Maria possedeva nel contado senese per conservare le derrate alimentari per pellegrini e bisognosi.
La chiesa della misericordia e il Palazzo del Podestà con la piccola cappella medievale a loggia.
Nei dintorni possiamo trovare molti borghi ed edifici importanti dal punto di vista artistico come:
Armaiolo, un borgo abitato con i vicoli molto stretti chiamati "rughe" con mura e torri in pietra.
I castelli di Poggio Santa Cecilia, Modanella, San Gimignanello e Galico di notevole valore artistico e architettonico.
Le cave di travertino che hanno costituito la principale attività economica della zona.
Le zone archeologiche di Campo Muri, nei pressi delle terme di San Giovanni e la Necropoli Etrusca, i cui reperti più importanti sono conservati al Museo etrusco di Asciano.
- CHIESE:
- ARCHITETTURE CIVILI:
Chiesa di San Giovanni Evangelista- Pieve di Sant'Andreino- Chiesa di San Giovanni Evangelista a Modanella- Chiesa della Compagnia di Santa Croce- Chiesa di San Pietro a Poggio Santa Cecilia- Arcipretura di Santa Maria Assunta- Chiesa del Corpus Domini (La Fraternita)- Chiesa della Misericordia- Chiesa di San Bartolomeo (o del Santo)- Pieve di San Vittore- Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano a San Gimignanello- Chiesa della Madonna della Piaggia a San Gimignanello- Chiesa della Madonna di Montauto- Cappella di Piazza- Chiesa della Compagnia di Santa Caterina della Misericordia- Pieve dei Santi Andrea e Lorenzo
Nel centro storico, costruita vicino ad un pezzo di antiche mura, si trova la porta dei Tintori: è stata costruita nel XIV secolo ed è il più antico ingresso al paese.
MANIFESTAZIONI E FIERE A RAPOLANO TERME
territorio di Rapolano Terme è ricco di manifestazioni ed eventi che si rinnovano di anno in anno. Anche se prevalentemente gli eventi e le manifestazioni sono orientati alla promozione del territorio (turismo termale e prodotti tipici) non mancano iniziative di rilievo in ambito culurale, il principale punto di riferimento e principale sede per gli eventi culturali di Rapolano Terme è senza dubbio il Teatro del Popolo (sede tra l'altro della cerimonia di premiazione del premio letterario "Il Molinello"), la storia del teatro di rapolano viene da lontano, ha inizi infatti nel '700, ed ha vissuto a fasi alterne tra alti e bassi, sino alla recente ristrutturazione voluta fortemente dai Rapolanesi, che nel 1995 sono riusciti a riportare in vita "vivace" il Teatro. La stagione teatrale ogni anno si presenta con un calendario di ottimo livello con spettacoli, compagnie e attori di interesse nazionale.
Qui di seguito segnaliamo alcuni degli eventi principali:
- Marzo - Premio Letterario Internazionale Il Molinello
- Maggio - Serremaggio
- Giugno - Goccia d'oro
- Luglio e Agosto - Festival delle Crete Senesi
- Settembre - Settembre Rapolanese, fiere, mostre mercato Durante la prima settimana di Settembre a Rapolano Terme, tradizionale appuntamento con il Settembre Rapolanese che da circa mezzo secolo torna ad animare il borgo di Rapolano.
- Dicembre - Fierone di fine anno
arezzo
ITINERARIO DA AGRITURISMO CASA ELISA AD AREZZO
- Distanza: 32,4 km
- Tempo di percorrenza: 38 minuti circa
Cenni storici
Arezzo sorse in epoca pre-etrusca in una zona abitata fin dalla preistoria, come dimostra il ritrovamento di strumenti di pietra e del cosiddetto "uomo dell'Olmo", risalente al Paleolitico, avvenuto nei pressi della frazione dell'Olmo durante i lavori di scavo di una breve galleria della linea ferroviaria Roma-Firenze nel 1863.La zona posta alla confluenza di Valdarno, Valdichiana e Casentino, infatti, è passaggio naturale per chi voglia attraversare l'Appennino. Si ha notizia poi di insediamenti stabili di epoca pre-etrusca in una zona poco distante dall'attuale area urbana, il colle di San Cornelio, dove si sono rinvenute tracce di una cinta muraria di difficile datazione poiché sovrimpresse dalle poderose mura romane. L'abitato etrusco sorse invece sulla sommità del colle di San Donato, occupata dall'attuale città. Si sa che la Arezzo etrusca, con un nome simile all'attuale, Aritim (latino Arretium), esisteva già nel IX secolo a.C.
Arezzo fu poi una delle principali città etrusche, e molto probabilmente sede di una delle 12 lucumonie. A questo periodo risalgono opere d'arte di eccezionale valore, come la Chimera, oggi conservata a Firenze, la cui immagine caratterizza talmente la città quasi da diventarne un secondo simbolo e inoltre è da segnalare l'ampia necropoli di Poggio del Sole, formatasi nel VI secolo a.C. ed utilizzata fino all'età romana.
Al sorgere della potenza di Roma la città, insieme alle consorelle etrusche, tentò di arginarne le tendenze espansionistiche, ma l'esercito messo insieme da Arezzo, Volterra e Perugia fu sconfitto a Roselle, presso Grosseto, nel 295 a.C.; e così nel III secolo a.C. Arezzo fu conquistata dai Romani che latinizzarono il suo nome etrusco Arretium.
Nel primo cinquecento Arezzo si trovò coinvolta in una rivolta antifiorentina, che oppose a Firenze il capitano di ventura Vitellozzo Vitelli, il "duca Valentino" Cesare Borgia e suo padre papa Alessandro VI, e il re di Francia Luigi XII. La sommossa si spense però dopo pochi giorni, e costò la vita al Vitelli che fu fatto uccidere dallo stesso Cesare Borgia durante un banchetto, con un metodo cui Niccolò Machiavelli dedicò un addirittura un trattato datato 1503. Nel 1525 sulla città e sul contado si abbatté una pestilenza, cui seguì una carestia che mise in ginocchio l'economia aretina e portò ad una nuova sollevazione contro Firenze nel 1529, anche questa però più legata ad avvenimenti esterni che ad una vera volontà popolare. I Medici, che erano stati scacciati da Firenze nel 1527, avevano ora dalla loro il papa Clemente VII, appartenente alla famiglia dei Medici. Questi concluse una pace con l'Impero e si assicurò così un'armata imperiale, comandata da Filiberto di Chalons, per imporre a Firenze il ritorno dei Medici. L'armata proveniente da Roma passò dal territorio di Arezzo, allora parte dei possedimenti fiorentini e presidiata da una guarnigione fiorentina, e la città anziché tentare una improbabile resistenza all'assedio pensò di profittare della situazione per riconquistare l'indipendenza, trattando la resa tramite un ufficiale dell'esercito imperiale originario della Valtiberina, tale Francesco di Bivignano, detto "il conte rosso". La guarnigione fiorentina si rifugiò in fortezza ma fu presto cacciata, mentre il Conte Rosso si impadroniva di parte del Valdarno, Anghiari e Sansepolcro. Ma terminata la contesa con la sconfitta della Repubblica fiorentina a Gavignana nell'agosto del 1530, i Medici non videro più la ragione per tenere Arezzo separata dal resto della Toscana, ed inviarono di nuovo l'esercito imperiale a prenderne possesso. Nel 1554 cadeva anche Siena, ed una quindicina di anni dopo tutta la Toscana, con l'eccezione di Lucca e dello Stato dei Presidi presso l'Argentario, diveniva Granducato.
Cosimo I Medici attuò ad Arezzo un piano di ristrutturazione urbanistica a scopi difensivi: il perimetro della cinta muraria fu ridotto come il numero delle porte, la fortezza fu ricostruita e ampliata. In questo contesto fu anche completata la cattedrale, e furono abbattuti tutti gli storici storici edifici della Città, tra cui l'antico Palazzo del Comune e il Palazzo del Capitano del Popolo, il Palazzo dei Tarlati di Pietramala e 17 edifici religiosi: in pratica l'intero centro storico turrito della città antica sede della città etrusca e del foro romano, creando con il materiale derivato dalla distruzione degli edifici uno spazio piano fra i due colli di San Pietro e San Donato, furono costruite le Logge Medicee dovute alla mano di Giorgio Vasari. Durante i lavori di scasso vennero rinvenute le celebri statue di bronzo della Minerva di Arezzo e della Chimera di Arezzo. Venne inoltre completamente abbattuto il Duomo Vecchio e gli edifici ecclesiastici millenari che lo circondavano sul Colle del Pionta, il cosiddetto " Vaticano " aretino situato fuori delle mura trecentesche per evitare che potesse essere utilizzato a scopi militari da nemici che assediassero Arezzo. Il periodo del Granducato Mediceo a partire dalla seconda metà del Cinquecento vide però, in tutta la Toscana, un lento ma inesorabile decadimento economico e culturale accompagnato da decremento demografico, che si invertirà solo nel settecento, con le iniziative illuminate di Pietro Leopoldo di Lorena.
Nel XVIII secolo fu portata a termine la bonifica della Val di Chiana. Nel 1796 cominciò una campagna militare di invasione dell'Italia da parte dei francesi. Il generale comandante di questa invasione era Napoleone Bonaparte. Anche Arezzo fu conquistata ma nel 1799 fu il centro del movimento del "Viva Maria", una delle insorgenze antinapoleoniche avvenute in quegli anni in Italia.
In seguito a questi fatti Arezzo fu riconosciuta dal Granduca di Toscana capoluogo di provincia. Nel 1860 il Granducato di Toscana, e quindi Arezzo, entrò a far parte del Regno d'Italia.
La riconquistata autonomia amministrativa e l'apertura delle comunicazioni ferroviarie con Firenze e Roma stimolarono nuovi fermenti. Lo sviluppo continuò tra Ottocento e Novecento, com'è dimostrato dalla forte crescita della popolazione, dal progressivo spostarsi del centro cittadino verso la pianura con la costruzione di nuovi Quartieri, nonché da varie iniziative industriali e commerciali. Nel 1925 fu edificato il Palazzo della Provinica, affrescato da Adolfo de Carolis con la sala dei "Grandi aretini". Una brusca interruzione di questo processo evolutivo fu causata dalla seconda guerra mondiale, quando i bombardamenti distrussero quasi il 60% degli edifici, con danni ingenti anche al patrimonio artistico il quale venne comunque recuperato. Gli Aretini parteciparono con coraggio alla lotta partigiana, pagando un pesante tributo di vittime[7]. Nel dopoguerra ci si accinse con fervore alla ricostruzione, e già negli anni cinquanta era ripreso in pieno lo sviluppo, che tendeva ormai a conferire alla città nuovi connotati urbanistici, economici e politici.
Cosa visitare ad Arezzo
- CHIESE:
- MONASTERI:
- ARCHITETTURE CIVILI:
- MUSEI:
* Cattedrale: il Duomo, chiesa gotica contenente il sepolcro di Papa Gregorio X, XIV secolo, il Cenotafio Tarlati, l'affresco della Maddalena di Piero della Francesca e le vetrate di Guillaume de Marcillat. * Chiesa di San Domenico: fondata nel 1275 e terminata all'inizio del Trecento. Vi è esposto il Crocifisso ligneo di Cimabue. * Basilica di San Francesco: La Cappella Bacci contiene l'affresco La Leggenda della Vera Croce, di Piero della Francesca. * Santa Maria della Pieve (la Pieve), con una torre alta 59 metri, detta anche il campanile dalle cento buche, nell'archivolto del portale principale si ammira il complesso scultoreo lapideo policromo del XII secolo raffigurante Ciclo dei mesi e all'interno il polittico di Pietro Lorenzetti ed il busto reliquario di San Donato. * Chiesa di Santa Maria a Gradi, progettata dall'Ammannati con affreschi e cantorie del XVII secolo ed un'antica cripta. * Chiesa della Santissima Annunziata, detta della Madonna delle lacrime con opere di Giorgio Vasari e Pietro da Cortona ed affresco di Spinello in facciata e portale trecentesco. * Chiesa di San Michele * Chiesa di Sant'Ignazio, annessa all'ex collegio dei Gesuiti, oggi sconsacrata è sede per mostre e concerti. * Chiesa di Sant'Agostino, su impianto del XIII secolo e modificata nel XVIII secolo. * Santa Maria delle Grazie: santuario quattrocentesco tardo gotico con portico rinascimentale di Benedetto da Maiano; altar maggiore in marmo e terracotta smaltata (fine Quattrocento), opera inconsueta di Andrea della Robbia che raffigura nel timpano Madonna con Bambino tra due angeli, nelle nicchie i Santi Lorentino, Pergentino, Donato e Bernardino, nel paliotto la Pietà; all'interno un affresco di Parri di Spinello (Madonna della Misericordia).
* Badia delle Sante Flora e Lucilla (la Badia) con la croce dipinta di Segna di Bonaventura, l'altare maggiore di Giorgio Vasari e la Finta cupola di Andrea Pozzo. * Badia di San Veriano * Conservatorio di Santa Caterina * Convento di Sargiano e chiesa di San Giovanni Battista
* Casa del Petrarca * Casa Vasari * Casa-museo "Ivan Bruschi" * Logge del Vasari * Palazzo della Fraternita dei Laici * Palazzo dei Priori attualmente sede del municipio * Palazzo Albergotti detto delle Statue * Palazzo Pretorio dove oggi ha sede la biblioteca città di Arezzo * Palazzo Barbolani di Montauto * Palazzo Brandaglia * Palazzo Camaiani-Albergotti * Palazzo Cofani-Brizzolari * Palazzo della Badia * Palazzo Bruni-Ciocchi * Palazzo Fossombroni * Palazzo Guillichini * Palazzo Lappoli * Palazzo del Vescovado * Piazza Grande o Piazza Vasari * Villa Severi * Teatro Petrarca * Caserma Italia * Palazzo del Genio Civile * Palazzo del Governo * Palazzo della Provincia * Palazzo delle Poste * Politeama universale * Teatrino di via della Bicchieraia * Nuovo Palazzo di Giustizia * Ospedale di Sant'Antonio Abate
* Museo archeologico statale Gaio Cilnio Mecenate * Museo civico d'arte moderna e contemporanea (Arezzo) * Museo diocesano d'Arte Sacra * Museo statale d'arte medievale e moderna * Casa-Museo "Ivan Bruschi" * Casa Vasari * Museo dei Mezzi di Comunicazione[8]
MANIFESTAZIONI E FIERE AD AREZZO
Ogni prima domenica del mese e il sabato precedente si tiene nel centro storico la "Fiera antiquaria". Il 9, 10 e 11 settembre di ogni anno si tiene la "fiera di settembre" (Fiera del Mestolo). L'ultima settimana di agosto si svolge un concorso corale polifonico internazionale dedicato a Guido Monaco al quale partecipano cori di altissimo livello provenienti da tutto il mondo, nel 2007 ha ospitato il Gran Premio Europeo di Canto Corale. In autunno si svolge il Festival Internazionale "I Grandi Appuntamenti della Musica" organizzato dall'Ente Filarmonico Italiano con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il contributo dei principali enti territoriali. Nel 1987 si è svolta ad Arezzo la prima edizione di Arezzo Wave, manifestazione rock divenuta punto di riferimento in Italia per le nuove tendenze musicali, le nuove proposte internazionali e prestigioso trampolino di lancio per i gruppi emergenti. Il festival si è tenuto ad Arezzo fino al 2006 portando in città come ospiti Ben Harper, Dave Matthews Band, Moby, Sonic Youth, The Residents, David Byrne, Jon Spencer, Skin oltre a tutti gli italiani più interessanti e importanti. Dal 2007 il festival si è spostato da Arezzo divenendo Italia Wave e si è svolto a Firenze, Livorno, Lecce con ospiti Scissor Sisters, Mika, The Good the Bad and the Queen, Kaiser Chefs, The Raveonettes, Gnarls Barkley, Speed Caravan, Chemical Brothers. Nel 2012 il festival è ritornato nella città che gli ha dato i natali. Dal 2007 al 2011 si svolge ad Arezzo PLAY Arezzo Art Festival, manifestazione culturale sempre incentrata sulla musica rock. Tra gli artisti invitati vi sono i Negrita, Peter Gabriel, Lou Reed, Joan Baez, Ben Harper, Goran Bregović, Carmen Consoli, Max Gazzè, Peter Brook, Subsonica, Tracy Chapman e Patti Smith.
GIOSTRA DEL SARACINO
Nel quadro delle rievocazioni storiche, di cui il centro Italia è ricco, si colloca la Giostra del Saracino. Ripristinato in rievocazione storica nel 1931, la Giostra del Saracino si corre ad Arezzo nella Piazza Grande il penultimo sabato di giugno in notturna e la prima domenica di settembre in edizione diurna. Nella giostra si sfidano i 4 quartieri della città: Quartiere di Porta del Foro, Porta Crucifera, Porta S.Andrea e Porta S.Spirito. Ogni cavaliere corre la lizza in base all'ordine stabilito dall'estrazione delle carriere, un rito che si svolge nella piazza del Comune una settimana prima della Giostra. Il cavaliere porta una lancia con la quale deve colpire il tabellone sostenuto dal buratto, una statua lignea rappresentate il Saraceno (da cui il nome). Il punteggio è compreso tra uno e cinque punti; ogni quartiere corre due volte finché, ricorrendo talvolta allo spareggio, un quartiere non predomina sugli altri.
CORTONA
ITINERARIO DA AGRITURISMO CASA ELISA A CORTONA
- Distanza: 31 km
- Tempo di percorrenza: 32 minuti circa
Cenni storici
Periodo etrusco
Tra il VIII e il VII secolo a.C., Cortona divenne un'importante lucumonia etrusca. Molto probabilmente, Cortona divenne una città molto potente grazie alla sua posizione strategica, che permetteva un ampio controllo dei territori che facevano parte della lucumonia. Furono costruite proprio dagli Etruschi nel IV secolo a.C. le imponenti mura che circondano la città per circa tre chilometri, le tombe nobiliari "a melone" sparse nei dintorni della città e il monumentale altare funerario adornato da sfingi, esempio unico in Italia. A Cortona è stata ritrovata anche la Tabula Cortonensis, una lamina bronzea con una delle più lunghe iscrizioni in lingua etrusca.
Nel 310 a.C. molte città etrusche furono sottomesse a Roma. Cortona dunque stringerà un'alleanza con Roma, che però non fu rispettata e che porterà ad un violento scontro nei pressi del Trasimeno. Nel 450 d.C. i Goti occuparono Cortona, facendole perdere sempre più la sua fama.[7]
Età medievale
Le notizie dell'Alto Medioevo cortonese non sono molto chiare riguardo al ruolo della città durante la diffusione del cristianesimo. Infatti non è stato possibile stabilire se Cortona sia stata o meno sede vescovile. In seguito, è stata comunque sottoposta alla curia di Arezzo.
Dal XIII secolo in poi la città è un libero comune, governato da un podestà, che si allea con Perugia per difendersi dagli Aretini durante le lotte tra guelfi e ghibellini. Lo scontro tra guelfi e ghibellini caratterizza la storia duecentesca di Cortona. Nel 1232, alleati con i Fiorentini, i Cortonesi occupano la città rivale. Nel 1258 Cortona viene però occupata e saccheggiata dall'esercito aretino, aiutato dagli stessi guelfi cortonesi. Tre anni dopo i ghibellini di Cortona riprendono la città, grazie all'alleanza stretta con Siena.
Nel XIV secolo, il pontefice Giovanni XXII decide di conferire lo status di diocesi a Cortona, compresa l'impossibilità di convivenza della città con il vescovado aretino.
Fino agli inizi del Quattrocento la città è affidata ai Casali, cui si deve l'omonimo palazzo.[8]
Dal XV secolo al XIX secolo
Nel secolo XV Cortona entra a far parte della Repubblica fiorentina e ne diviene una cittadina importante dal punto di vista militare in quanto punto cruciale della sua difesa, ma nel 1509, dopo un secolo di tranquillità, finisce nel mezzo della guerra tra l'esercito spagnolo e Firenze, subendo l'assalto del principe Filiberto d'Orange, onde Cosimo I de' Medici decide la costruzione della fortezza del Girifalco nel 1549 e Cortona diviene anche sede di un capitanato.
Nel secolo XVI a Cortona il Rinascimento fiorentino fiorisce nelle opere d'arte degli artisti Luca Signorelli e Pietro Berrettini e nei monumenti dell'architetto senese Francesco di Giorgio Martini.
Nel 1737, con la morte di Gian Gastone de' Medici, in sostituzione dell'estinta dinastia medicea, subentrano gli Asburgo-Lorena come Granduchi di Toscana, che opereranno imponenti bonifiche alla campagna cortonese col miglioramento delle infrastrutture civili. Nel 1727, nasce, per opera dei fratelli Venuti (Marcello, Filippo e Ridolfino), l'Accademia Etrusca, quale centro di ricerca ante litteram della civiltà etrusca, che per la sua innovatività richiama l'attenzione degli intellettuali di mezza Europa - l'Accademia di Cortona cura poi l'edizione italiana di opere di ampio spessore come il Dizionario Enciclopedico di Diderot - come Voltaire, Muratori, Pallottino ed il grande archeologo-storico delle civiltà antiche Winckelmann.
Successivamente la città di Cortona conoscerà nuovamente la violenza quando le truppe di Napoleone nell'anno 1799, tentarono di occuparla. Cortona, quindi, restituita al Granducato di Toscana, si ribellerà anche a questo partecipando attivamente ai moti risorgimentali conclusisi col Plebiscito del 1860, in cui i cortonesi sanciscono la loro definitiva appartenenza all'Italia unita.[9]
Dagli inizi del XX secolo alla seconda guerra mondiale
Nel XX secolo, la Città – che dal punto di vista economico vive un momento di ordinato sviluppo, con la meccanizzazione delle campagne e, parallelamente, grazie al migliorato status sociale e finanziario, gode della valorizzazione dei suoi prodotti della terra, nonché della pregiata carne bovina di razza "chianina" – partecipa alle due tragiche guerre mondiali, pagando un alto tributo di sangue, coi suoi numerosi caduti.
Il 27 giugno 1944 a Falzano, frazione del comune, un gruppo di soldati tedeschi operò una feroce rappresaglia in risposta all'uccisione di due loro camerati (e al ferimento di un terzo) avvenuta il giorno precedente da parte dei partigiani. Furono uccisi dieci civili, alcuni dei quali fatti saltare con dell'esplosivo dopo essere stati rinchiusi nelle rovine di una casa bruciata il giorno prima[10]. Il tenente della Wehrmacht Josef Sheungraber è stato riconosciuto colpevole del massacro e conseguentemente condannato all'ergastolo dal tribunale di Monaco di Baviera con una sentenza emessa il 10 agosto 2009, a 65 anni dalla strage; la sentenza di condanna tedesca segue quella precedentemente emessa dal Tribunale militare di La Spezia nel 2006[11] Così, malgrado la scempio nazista che la vede vittima della suddetta storica e sanguinaria rappresaglia, Cortona, miracolosamente risparmiata dai bombardamenti, scioglie il voto del suo vescovo che incarica il pittore Gino Severini d'elaborare le stazioni della via crucis in sinergia col mosaicista Romualdo Mattia. I lavori, espressione della cultura cubista e futurista della prima metà del secolo, sono visibili seguendo la via che parte da porta Berarda per raggiungere il santuario della Patrona, Santa Margherita.
Cosa visitare a Cortona
- CHIESE:
- PARCO ARCHEOLOGICO DI CORTONA:
- VILLE:
- MUSEI TEATRI:
Duomo di Cortona Basilica di Santa Margherita Chiesa dello Spirito Santo Chiesa di San Benedetto Chiesa di San Cristoforo Chiesa di San Domenico Chiesa di San Filippo Neri Chiesa di San Francesco Chiesa di San Marco Chiesa di San Niccolò Chiesa di Santa Chiara Chiesa di Santa Maria Nuova Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio Ex chiesa del Gesù Abbazia di Farneta Convento delle Celle Chiesa di San Donnino (o della Madonna della Croce) Pieve di San Michele Arcangelo a Metelliano Santuario della Madonna del Bagno Chiesa di San Biagio a Pierle Chiesa di San Marco Evangelista Chiesa dei Santi Ippolito e Biagio- Sinagoga-
Tomba di Mezzavia Melone II del Sodo Melone I del Sodo Tanella Angori Tanella di Pitagora Tumulo di Camucia Villa di Ossaia Strada Romana del Torreone Strada Romana del Monte Maestrino Strada Romana di Teverina Bassa Cisterna Bagni di Bacco Tratto murario presso palazzo Cerulli-Diligenti Tratto murario presso Palazzo Casali Mura Etrusche Porta Bifora Volta a botte presso Via Guelfa Museo Paleontologico
Villa Tommasi Aliotti Villa Passerini Villa Farina Villa "Il Sodo" Villa "Capazzano"
Museo diocesano Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, 1430 circa Trittico di Cortona Museo dell'Accademia Etrusca e della città di Cortona (MAEC)[16] Il Museo riunisce in un unico percorso espositivo lo storico Museo dell'Accademia Etrusca e il Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona. La sede è in Palazzo Casali, uno degli edifici più antichi e ricchi di storia della città, dove, in oltre 2000 m² di spazio espositivo, sono esposti alcuni tra i più straordinari capolavori della civiltà etrusca. Ai piani superiori del nuovo museo sono visibili le antiche collezioni dell'Accademia Etrusca, che ripercorrono la fortuna dell'etruscologia e del collezionismo nel Settecento e nell'Ottocento, con lo straordinario lampadario etrusco, la collezione dei bronzetti, la sezione egizia e la biblioteca settecentesca. Al piano terra, nei nuovi spazi espositivi, è illustrata la storia degli insediamenti etruschi e romani del territorio attraverso l'esposizione del più importanti reperti archeologici: i capolavori in bronzo provenienti dalle località di Trestina e Fabrecce, i corredi dei grandi tumuli arcaici della pianura di Cortona, la celebre Tabula Cortonensis e i materiali della villa romana di Ossaia. Il nuovo Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona è anche il punto di accoglienza e di informazione per visitare il nascente Parco Archeologico di Cortona con i suoi 11 siti. Tra questi, unico al mondo, è il Secondo Tumulo del Sodo, un'imponente tomba arcaica (VI secolo a.C.) con una monumentale gradinata decorata da grandi gruppi scultorei. TEATRO SIGNORELLI
<
MANIFESTAZIONI E FIERE A CORTONA